Normativa

NORMATIVA RAEE

LE DIRETTIVE EUROPEE

La gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) è oggi disciplinata a livello europeo dalla Direttiva 2012/19/EU  che sostituisce le precedenti 2002/96/EU e 2003/108/EU.

Tali normative comunitarie hanno il compito di fornire indicazioni agli stati membri per implementare una gestione dei RAEE con le seguenti finalità primarie:

  • prevenire la produzione di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
  • promuovere il reimpiego, il riciclaggio ed il recupero dei RAEE
  • migliorare, sotto il profilo ambientale, l'intervento dei soggetti che partecipano al ciclo di vita di dette apparecchiature
  • ridurre l'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche


IL DECRETO RAEE

Le direttive europee sono state recepite in Italia dapprima dal Decreto Legislativo 151 del 25 novembre 2005, con il quale si è definito il funzionamento del Sistema di gestione dei RAEE in Italia.
Oggi tale decreto è sostituito dal Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014.

Il decreto sostituisce in parte anche i decreti attuativi:
  • Decreto ministeriale 25 settembre 2007 (Istituzione del Comitato di Vigilanza e Controllo)
  • Decreto ministeriale 185/2007 (Istituzione del Registro Nazionale dei Produttori, del Centro di Coordinamento RAEE e del Comitato di Indirizzo)
  • Decreto ministeriale 65/2010 (regolamento di introduzione delle semplificazione per il ritiro "1 contro1")

NORMATIVA PILE E ACCUMULATORI

IL DECRETO 188/2008
Il decreto legislativo n.188 del 20 novembre 2008, ha recepito in Italia la Direttiva Europea 2006/66/CE, relativa alle pile e agli accumulatori.
Il decreto disegna le regole per una corretta gestione dei rifiuti di pile e accumulatori, partendo dai produttori - o i consorzi come ReMedia che agiscono il loro nome - ai quali spetta l'organizzazione e la gestione di sistemi di raccolta separata delle pile ed accumulatori e definendo i ruoli anche degli altri attori del sistema, coma la distribuzione e i Centri di Raccolta comunali, i cittadini (vai a Come funziona il sistema).

LA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE
Concetto di partenza della normativa (Decreto Legislativo 188 /2008) è il principio della responsabilità del Produttore, dove per Produttore di pile e accumulatori si intende chiunque immetta sul mercato nazionale per la prima volta a titolo professionale pile o accumulatori, compresi quelli incorporati in apparecchi o veicoli.

Il produttore ha la responsabilità del rifiuto, ovvero primo fra tutti l'onere di finanziare e organizzare un sistema di raccolta separata e di riciclo di pile ed accumulatori portatili, assicurando un servizio omogeneo su tutto il territorio nazionale.

Responsabilità significa anche:

  • Evitare di immettere sul mercato pile o accumulatori, anche incorporati in apparecchi, contenenti più di 0,0005 per cento di mercurio o più dello 0,002 per cento di cadmio (in peso)
  • Progettare gli apparecchi contenenti pile e accumulatori in modo tale che siano facilmente rimovibili, corredando di istruzioni i prodotti stessi
  • Informare l'utilizzatore di raccogliere separatamente i rifiuti di pile e accumulatori, contrassegnando i prodotti con il simbolo del "bidoncino barrato"
  • Iscriversi al Registro dei soggetti obbligati e riportare il numero di iscrizione nelle fatture e nei documenti di trasporto. 

Il Riciclo: obiettivo primarioLa normativa indica il riciclo come l'obiettivo principale su cui creare il sistema nazionale per la raccolta di pile ed accumulatori esausti. Per il raggiungimento di questo scopo, sono state fissate le seguenti scadenze:

  • 2009: istituzione di sistemi di raccolta dedicati;
  • 2012: raggiungimento del 25% del tasso di raccolta;
  • 2016: raggiungimento del 45% del tasso di raccolta.


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